NOTIZIE STORICHE DEL PAESE DI PONTE D'ARBIA
Borgo d'Arbia ed il territorio circostante nell'anno 1644, Archivio di Stato di Firenze, Conventi soppressi 132, n.184
L’antica località di Ponte d’Arbia, denominata, fino alla fine del 1700, “Borgo d’Arbia”, è conosciuta fin dall’anno 994, quando è nominata negli appunti di viaggio dall’Arcivescovo di Canterbury, Sigeric, mentre percorreva la via Francigena nel suo viaggio di ritorno da Roma.
Numerose testimonianze medioevali attestano che a Borgo d’Arbia esistevano una chiesa dedicata a San Pietro (con un rettore ricordato dal 1272 al 1341) e due ospizi, uno in prossimità del ponte ed uno sulle colline (Sorbitella al Poggio o Silvitella).
In una mappa del territorio di Ponte d’Arbia del 1644, si rilevano due osterie (osteria di San Giovanni e osteria della Corona), ma la chiesa è scomparsa ed il toponimo di San Pietro è passato dall’edificio sacro alla “casa del podere di S.Pietro” dentro il borgo.
Ponte d’Arbia oggi non conserva più l’antico aspetto, perché è stato quasi completamente ricostruito dopo le distruzioni subite per i bombardamenti aerei durante la seconda guerra mondiale. La domenica del 10 giugno 1944, 18 bombardieri B26 francesi presero di mira il ponte con due azioni distinte: il piccolo borgo fu quasi raso al suolo, ma il rapporto dell’operazione precisava che l’obiettivo (il ponte) era stato solo danneggiato.
Nel 1946 presero avvio le opere di ricostruzione, a partire dal raddoppio della sede stradale del ponte, la modifica del tracciato della Cassia (la cosiddetta “variante”) e dalla realizzazione dei due complessi di case popolari nel borgo.
IL PONTE SULL’ARBIA
Il ponte sull’Arbia ci viene descritto come un magnifico ponte sostenuto da cinque archi, caratteristica che anche oggi conserva.
Intorno ad esso si sviluppò il Borgo d’Arbia, antica denominazione della località, formato da più fabbricati e casamenti, con due osterie e un mulino.
Trovandosi sulla strada per Roma, vi si fermavano numerosi viandanti per rifocillarsi e dopo aver goduto di una confortevole dimora, proseguivano il cammino. (Pecci, sec. XVIII, parte X, pag.229)
Lo storico Emanuele Repetti scrive: “Il Ponte d’Arbia fu edificato dal Comune di Siena nel 1388, e rifatto nel 1656 sotto il principe Mattias de’ Medici governatore di quella città, il quale ordinò parimente la costruzione del ponte sull’Asso e quello sull’Ombrone davanti a Buonconvento, siccome apparisce dalle iscrizioni tuttora esistenti nelle loro spallette”. (Repetti, 1835, IV, pp.535-526)
CHIESA SACRA FAMIGLIA
Nel mese di dicembre 1967 il parroco convocò “l’assemblea dei capifamiglia” e si costituì il “comitato per l’erezione della nuova chiesa”.
Don Dino Fabiani maturò l’idea della forma del tetto dall’osservazione naturale di una conchiglia attaccata alla roccia: la patella.
La chiesa dedicata alla Sacra Famiglia, su indicazione di un parrocchiano, fu ultimata e inaugurata solennemente il 6 settembre 1970.
IL PONTE DEL PELLEGRINO
La passerella, unica struttura di questa natura realizzata in Toscana, è totalmente in legno e acciaio e misura 40 metri circa per una larghezza pedonale di 2 metri e mezzo, su progetto dello Studio Lastri Associati di Siena. Fu inaugurato il 21 luglio 2016.
CENTRO CULTURALE “MONS. L. CRESTI”
La data 1840, apposta sulla facciata, sta certamente ad indicare l’anno di esecuzione dei lavori di ristrutturazione ad opera della famiglia Cresti.
All’inizio del 1900 i locali al piano terra erano sede di “botteghe”: calzolaio, falegname, negozio alimentari e tessuti, un’oliviera per la produzione dell’olio di semi di lino e, perfino, un ambulatorio-farmacia.
Nel 1930 Mons. Lorenzo Cresti fondò l’asilo nel quale prestarono servizio fino al 1972 suore Carmelitane e poi di S.Vincenzo.
Dal 1972 al 1976 divenne scuola materna statale.
Nel 1978 divenne luogo per l’accoglienza dei profughi cambogiani e vietnamiti.
Dal 1983 è sede del centro culturale “Mons. L. Cresti” e ospitale per i pellegrini che percorrono la via Francigena. La proprietà dell'immobile è della Società di Esecutori di Pie Disposizioni onlus, con sede in Siena. Le testimonianze dei pellegrini accolti in questi anni, sono state raccolte nel 2016 nel libro "La chiave sotto lo zerbino", a cura di Marco Padrini e Linda Monaci.
CAPPELLINA CRESTI
La cappella fu probabilmente edificata sul finire del settecento, come si evince dall’indulgenza plenaria con Breve di Pio VI datato 11 febbraio 1799.
L’attuale conformazione architettonica risale ad un intervento di ampliamento, ultimato nel 1850 dall’architetto Lorenzo Doveri su commissione di Luigi Cresti.
SERRAVALLE
Il nome nasce, come afferma Merlotti (1881,c.615v) dalla posizione dell’antico borgo, “perché ritrovandosi nelle colline che terminano tra i due fiumi, l’Arbia e l’Ombrone, viene appunto a chiudere, o serrare le valli intorno, dove questi due fiumi si riuniscono nella pianura di Buonconvento”.
Racchiuso entro mura fatte costruire dalla Repubblica Senese per la propria sicurezza a partire dal 1371, il piccolo borgo fu saccheggiato e parzialmente distrutto nel 1554-55.
La chiesa seicentesca situata dentro l’antico castello di Serravalle era dedicata ai Santi Fabiano e Sebastiano.
Nel 1786, fu assegnato alla chiesa il titolo di San Lorenzo, traslato dall’antica Pieve a Sprenna.
VILLE PETRONI
Toponimo che da circa tre secoli ha cancellato e fatto sparire nel nulla quello risalente al medioevo di S.Giovanni a Pompeggiano.
La prima memoria di questo sembra risalire al 1246.
La chiesa di S.Lucia, ancor oggi esistente (sia pure allo stato di rudere) alla fine degli anni ’50 era ancora aperta al culto.
SALTEMNANO
Il castello di Saltemnano era certamente sede di un importante dominio fin da prima del 1055.
Nel luglio 1554 fu occupato per pochi giorni dalle truppe imperiali.
Nell’ambito del castello non si vede traccia dell’esistenza di una chiesa; esiste però in vetta ad una collina una grossa costruzione che si chiama “Chiesa”.
VILLA DI PIANA
Nell’anno 1314 la villa apparteneva a Giovanni di Tese Tolomei, che era anche rettore dello Spedale di Siena. La villa rimase una grancia dello Spedale di Siena fino al 1504.
PIEVE DI SANT’INNOCENZA A PIANA
Fra gli storici il Maroni ritiene che l’origine della Pieve risalga al VII-VIII secolo (Maroni, 1973, p.218). Nella Pieve a partire dal XIII secolo, erano riuniti diversi canonici, come attesta un documento del 1252.
MADONNINA DEL BUON VIAGGIO
“Il popolo di Serravalle Ponte d’Arbia in ricordo delle S.Missioni tenute dai Rev. Padri Cappuccini di Siena. 15-25 febbraio 1962” (da iscrizione sul basamento).
CAPPELLINA DELLA BUSA
La cappellina si trova già segnalata come “Il Madonnino” in una carta topografica del 1644.